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Spagna Secondo la sua ultima pubblicazione nel dicembre 2020, la "crisi economica" rimane il problema principale per le persone intervistate dalla CIS, rappresentando il 42,6%, seguita dai rischi per la salute generati dalla crisi COVID-19 (38%) e dalla disoccupazione (28,1 %) (CIS, 2021). La disoccupazione non è solo una delle principali preoccupazioni in Spagna, ma anche una realtà. Secondo gli ultimi dati forniti da Eurostats, la Spagna resta lo Stato membro dell'Unione Europea con la più alta percentuale di disoccupazione (16,2%), ben al di sopra della media dell'UE-27 (7,6%). Questa cifra è particolarmente alta se spostiamo la nostra attenzione sulla disoccupazione giovanile, che è del 22,4%, rispetto all'11,9% nell'UE. Secondo i dati del Ministero del lavoro (2021), un totale di 3,88 milioni di persone erano disoccupate in Spagna nel dicembre del 2020, con oltre 360.000 posti di lavoro persi nel 2020 dall'inizio della pandemia, concludendo i sei anni consecutivi di ripresa lavorativa dalla crisi finanziaria del 2008 (Ministerio de Trabajo, 2021). Una delle grandi sfide che la Spagna deve affrontare è proprio il problema della disoccupazione. Secondo il “Centro di ricerca sociologica” (CIS, in spagnolo), la crisi generata dal COVID-19 ha colpito le famiglie nel campo economico (34,9%) e lavorativo (41,2%). La condizione lavorativa dei Migranti, Nuovi arrivati, Richiedenti asilo e Rifugiati (MNRR) Italia Negli ultimi anni la società italiana è stata fulcro di processi migratori diversi e interconnessi. L'Italia è un paese di immigrazione di lunga data, anche se i nuovi ingressi sono fortemente legati al ricongiungimento familiare; un numero limitato sono legati a motivi di lavoro. Tantissimi sono coloro con un background migratorio (proprio o dei genitori) che acquisiscono la cittadinanza italiana, fenomeno che negli ultimi anni ha toccato picchi di 150.000 a 200.000 unità all'anno; per non parlare delle centinaia di migliaia di minori stranieri nati o cresciuti in Italia e ancora senza riconoscimento di cittadinanza. Malta I rifugiati, i beneficiari di protezione sussidiaria (PS) e i beneficiari di protezione umanitaria temporanea (PUT) hanno diritto all'accesso al mercato del lavoro, sia come dipendenti che come lavoratori autonomi. Tuttavia, per fare ciò, tali persone devono possedere una licenza di lavoro rilasciata dal servizio nazionale per l'impiego (Jobsplus) a proprio nome. Per quanto riguarda i richiedenti asilo, viene concesso anche un permesso di lavoro tramite il loro datore di lavoro. In pratica, i datori di lavoro sono spesso scoraggiati dal richiedere i permessi a causa della loro natura a breve termine e dell'onere amministrativo associato alla domanda.

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